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Asati: "Da Alierta parole al vento, il governo ci convochi subito"

Corriere delle Comunicazioni

30-10-2013  | Link http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/24006_asati-da-alierta-parole-al-vento-il-governo-ci-convochi-subito.htm Invia Invia mail ad un amico Stampa Stampa

L'associazione scrive al premier: "Sul caso Telecom-Telefonica Letta ascolti le ragioni dei 500mila piccoli azionisti". E rilancia: "Bisogna fare di tutto per evitare la mattanza della compagnia"

Asati chiede un incontro a Letta. All’indomani dell’incontro tra il premier e il numero uno di Telefonica, Cesar Alierta, l’associazione dei piccoli azionisti rinnova la richiesta di essere ricevuti “senza indugio, in nome dei 500.000 piccoli azionisti risparmiatori e di tutte le minorities che insieme detengono l’85% del capitale”. Minorities che – a detta di Asati - si vedono per la terza volta calpestati nei diritti.

“Apprendiamo con forte rammarico – si legge nella letta inviata a Palazzo Chigi - a fronte delle richieste di Asati dei giorni scorsi, che da Palazzo Chigi non è stato emesso alcun comunicato ma sono trapelate solo delle scarse informazioni, tra l’altro anche alquanto nebulose, che suonano come 'parole al vento' dello stesso Presidente Esecutivo di Telefonica”.

Ricordando che “il controllo di TI, senza alcun intervento immediato da parte del Governo, potrebbe essere venduto potenzialmente allo spagnolo di turno con una cifra irrisoria cash di soli di 324 milioni di euro, a fronte del valore di soli 8 miliardi di euro della partecipata Tim Brasil e di 15 miliardi di euro della rete di accesso di TI”, i piccoli azionisti invitano il governo “ad entrare più approfonditamente nel merito della questione per non dare esecuzione ad una mattanza annunciata in forte sintonia o addirittura peggiore del disastro - come ben dice oggi e come riportato dagli organi di informazione l’ing. Carlo De Benedetti - della gestione della razza padana e dei capitani coraggiosi, che per colpa dei Governi dell’epoca fece bruciare oltre 25 miliardi di valore”.

Ieri dopo l'incontro con Letta, Alierta aveva annunciato "l'impegno di Telefonica affinchè Telecom resti italiana e a mantenere l'occupazione in Italia", confermando anche l'impegno sul piano industriale e sugli investimenti. "C'è l'impegno - ha sottolineato il manager - chiaro da parte di Telefonica perché crescano gli investimenti in fibra ottica e 4G di Telecom Italia per sviluppare il mercato nazionale e gli investimenti che sono fondamentali per lo sviluppo tecnologico di qualsiasi paese e per la crescita dell'economia", ha spiegato Alierta. Telefonica punta dunque ad essere "un socio industriale di Telecom Italia".

Alierta ha aggiunto che nel faccia a faccia non si è parlato "né di opa né di scorporo della rete" e nemmeno di golden power. Il manager spagnolo ha spiegato di aver rappresentato al governo "la necessità che l'azienda e l'Italia continuino la strada intrapresa dello sviluppo delle tecnologie della comunicazione".

   
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